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Gli infortuni e l'importanza di scegliere gli specialisti più adatti alle nostre esigenze

2022-03-13 15:32

Admin

Gli infortuni e l'importanza di scegliere gli specialisti più adatti alle nostre esigenze

Gli infortuni fanno purtroppo parte dello sport, ma scegliere gli specialisti più adatti alle nostre esigenze può fare la differenza

 

 

 

Gli infortuni e l'importanza di scegliere gli specialisti più adatti alle nostre esigenze

 

 

Ho deciso di scrivere questo breve articolo per raccontare la mia esperienza con un infortunio, focalizzando però l'attenzione non tanto sul tipo di terapia seguita quanto sull'importanza di scegliere il centro medico corretto per le proprie esigenze.

 

Purtroppo a causa di alcuni comportamenti errati (prima durante e dopo una gara abbastanza impegnativa) inizio ad avere un fastidio ad un ginocchio, ma di fatto penso solo ad un affaticamento od uno dei tanti doloretti che colpiscono spesso noi runner. Non ho mai avuto un vero infortunio, per cui non gli do troppo peso e mi limito sostanzialmente a prendermi più riposo pensando che tutto tornerà a posto da solo (prima scelta sbagliata).

 

Le cose non migliorano, sono limitato si nella corsa ma anche le semplici passeggiate in montagna si concludono con fastidio al ginocchio per cui prenoto la classica ecografia il cui esito non lascia spazio a dubbi: infiammazione abbastanza importante alla bandelletta ileo tibiale.

Trattandosi questo di un centro specializzato (non farò il nome perchè non è l'obiettivo di questo articolo fare una brutta recensione a nessuno) mi fanno imediatamente parlare con il fisiatra, in modo da impostare un piano di recupero adeguato.

 

Lo stesso risulta abbastanza articolato:

 - 3 infiltrazioni;
 - 10 sedute di tecar + massaggio decontratturante;
 - 10 sedute di rinforzo muscolare seguito dai fisioterapisti .
 - Prognosi: 45-60 giorni
 
Esco da lì un poco sconfortato ed in realtà anche poco convinto. Questo piano infatti significa perdere tempo, soldi, oltre a farmi fare queste tre punturine al ginocchio che eviterei volentieri. Anche il rinforzo muscolare non riesco a capirlo così com'è impostato, con le prime 5 sedute in cui vengo assegnato a 4 fisioterapisti diversi.

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Decido pertanto di sentire il parere di un secondo medico, e questo si che è un nome che faccio volentieri: Gaia Morello. Gaia è una buona amica, una runner, ma soprattutto un'osteopata con una passione pressochè sconfinata per il proprio lavoro. Ha un approccio diverso, mi piace molto. Innanzitutto mi fa presente che questa infiammazione sia dovuta ad un carico errato, cosa che conferma la mia idea di una carenza di qualcosa nel mio piano di allenamento. Oltre ad aver aperto da pochissimo uno studio con la collega Giorgia (vi lascio il link del sito che a breve sarà online) collabora da diversi anni con un altro centro abbastanza importante, che ha avuto modo di notare casi di recidive negli infortuni di questo tipo trattati con infiltrazioni. Per questo motivo si scarta subito questa strada. Nota: non sto dicendo che non si guarisca con le infiltrazioni, però finchè posso le evito volentieri.

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"Luca, come posso dirti a priori di quante sedute di trattamenti hai bisogno? Siamo tutti diversi, magari a te ne bastano 3, 5 o magari realmente 20. L'unico modo per saperlo è seguire un percorso di recupero e valutare di volta in volta." Seconda frase che mi ha convinto moltissimo.

 

Il terzo punto che mi ha trovato in linea col mio pensiero riguarda il rinforzo muscolare (che si, sappiate che se mai soffrirete di questo infortunio si tratterà del vostro miglior amico assieme alle sedute di stretching). Chiaramente mi è stato chiesto se a casa riuscissi in maniera autonoma a svolgere gli esercizi o meno, ed a risposta affermativa si è optato per un: "Vediamoci ogni X giorni, aggiorniamo la scheda e svolgiamo gli esercizi assieme in modo da vedere che tu li svolga in maniera corretta, poi il lavoro spetta a te".

 
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Sono passati un 2 mesi/2 mesi e mezzo da quando ho iniziato il percorso e posso dire di aver ripreso con la corsa con un 6 sedute di terapie affiancate a tutte le ore in cui ho lavorato a casa. Sicuramente non sto correndo di nuovo su e giù per i sentieri come prima, non voglio bruciare le tappe e chi mi conosce sa che la cosa che ricerco principalmente nella corsa è il benessere psico-fisico che mi sa donare. 

 

E' importante sottolineare come io non sia un medico, e non ho le competenze per prendere certe decisioni. Non sto neanche dicendo che il primo piano proposto fosse inutile, anzi sono abbastanza convinto che anche questo mi avrebbe guarito. Quello che cambia però è l'approccio, che nel caso scelto si è rivelato più incentrato sulla mia persona ed esigenze. Lo sconforto capita in questi casi, ed il primo pensiero è sempre quello di iniziare subito a curarsi. Non abbiate però paura di sentire più specialisti, non si tratta di una perdita di tempo ma di trovare quello più affine ai nostri bisogni.

 

Per ultimo, ma non meno importante, non bisogna mai scordarsi di imparare la lezione e di ragionare sul perchè ci si è infortunati. Nel mio caso in particolare penso che la mancanza più grande sia stata l'assenza di potenziamento muscolare nei miei allenamenti, che per una persona col mio fisico che fa UltraTrail penso sia imprescindibile. Per cui ora niente rimpianti, si lavora e prima o poi so che tornerò a fare le avventure che amo.

Buone corse!!